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COMUNICATO

DALL'ISTITUTO MUSCO UN DOCUMENTO DI SOSTEGNO ALLA POPOLAZIONE PALESTINESE

I docenti dell'Istituto Musco, di Catania, di fronte alla situazione in atto a Gaza, hanno sentito l'urgenza interiore di manifestare il proprio pensiero e non rimanere silenziosi o indifferenti. Alcuni di loro hanno quindi proposto un documento, che è stato sottoscrittto da circa 100 componenti del collegio docenti.

Il testo del documento, ripoprtato integralmente in calce, sottolinea la condanna delle azioni militari  nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, della pulizia etnica della popolazione palestinese,  la completa distruzione di oltre 500 scuole e università e lo sfollamento di più di due milioni di persone alle quali viene negato, oltre i diritti essenziali, anche quello all’istruzione.

             

            Testo integrale del documento:

 Noi docenti del collegio dell’Ios A. Musco di Catania riteniamo che quello che sta succedendo in Palestina non possa passare in silenzio.

 Per tale ragione condanniamo quello che l’esercito israeliano sta compiendo nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, ovvero:

 - la pulizia etnica della popolazione palestinese, si contano centinaia di migliaia di morti tra cui 18mila ragazze e ragazzi, uno ogni dieci minuti;

- la completa distruzione di oltre 500 scuole e università;

- lo sfollamento di più di due milioni di persone alle quali viene negato, oltre i diritti essenziali, anche quello all’istruzione con l’obiettivo di cancellare la cultura del popolo palestinese.

 Il piano di Israele prevede la completa distruzione della Striscia di Gaza e l’annessione di questa insieme alla zona C della Cisgiordania; l’intento di perpetrare “un plausibile genocidio”, così come è stato definito dalla Corte penale internazionale, è un'azione colonialista e razzista, contraria ai valori della nostra costituzione.

 Come docenti chiediamo pertanto:

 - Il cessate il fuoco permanente a Gaza, la fine dell’occupazione militare israeliana e del regime di apartheid in tutta la Palestina, il diritto al ritorno delle profughe e dei profughi palestinesi;

- La sospensione dei rapporti diplomatici e politici italiani con tutte le istituzioni israeliane implicate nelle politiche coloniali, militari e di apartheid, fino a quando il Governo israeliano non cessi il massacro di civili palestinesi e le politiche di occupazione, espropriazione e pulizia etnica;

- L’interruzione di ogni collaborazione culturale e scientifica con quelle istituzioni o personalità israeliane che non affermino una netta condanna del genocidio in atto

- L’interruzione di ogni collaborazione della scuola con l’industria bellica o con strutture militari: una misura indispensabile a riconoscere l’estraneità dei percorsi educativi e formativi a logiche di militarizzazione, affinché la scuola non diventi terreno fertile per la propaganda militare.